Bartolomeo Passerotti
(Bologna 1528-1593)
Ritratto di botanico
Olio su tela, cm 101×82,2
Il celeberrimo dipinto è tra i capolavori assoluti della ritrattistica cinquecentesca, non soltanto per la sua altissima qualità esecutiva, ma soprattutto per la capacità di innovare il genere del ritratto, che rende moderno, comunicativo e anticonvenzionale.
Nel quadro, eseguito intorno al 1570, è certamente rappresentato -in abito scuro di fronte ad un bancale su cui sono esposti due vasi, un foglio e due piante di camomilla di specie diversa- uno studioso di botanica o forse, più in generale, un naturalista. La sua accentuata gestualità e gli elementi floreali posti sullo sfondo, lasciano intuire che egli stia, forse, presentandoci le proprietà di una credibile ricetta farmaceutica.
Emergono qui anche gli interessi del pittore bolognese verso le scienze naturali, alimentati dall’amicizia con il conterraneo Ulisse Aldrovandi, che taluni hanno anche voluto vedere rappresentato nel dipinto.