Sala IV

Nata come terrazza negli anni trenta del Seicento, la Sala assunse l’attuale assetto una ventina di anni dopo, nel 1653.Il “camerone” con volta a schifo fu adibito a Studiolo grande da Bernardino e, diversamente da quello piccolo, fu subito allestito con pitture.

Attualmente vi si trova esposta una ragguardevole rassegna del caravaggismo italiano e internazionale; vi spiccano il David con la testa di Golia di Orazio Gentileschi e ben due opere di sua figlia di Artemisia, quali la Madonna che allatta il Bambino e la Santa Cecilia, tutte portate in dote allla famiglia dalla marchesa Maria Veralli nel 1636. Il romano Michelangelo Cerquozzi vi si trova rappresentato con un capolavoro, La Rivolta di Masaniello ; allo stesso pittore appartiene anche la piccola tela con La morte del somaro, una prova della sua adesione al linguaggio dell’olandese Pieter Van Laer, detto il Bamboccio -da cui il genere della “bambocciata”- e al quale si deveono svariate tele di piccolo formato, ottagonali. Si tratta dell’Assalto alla foresta, della Sosta all’osteria, dell’Assalto al cascinale, del Naufragio e di un Notturno: vi si rappresenta un mondo minuto, fatto  anche di povertà e di soprusi, abitato da personaggi spesso abbozzati o vagamente caricaturali. Una bella selezione di opere francesi è costituita dalla Sacra Famiglia con San Giovannino di Valentin De Boulogne, dal David con la testa di Golia di Nicolas Régnier e dal San Giovanni Evangelista di Nicolas Tournier, tutti esempi eccellenti dell’ interpretazione dell’arte di Caravaggio. Una Natura morta con candela del raro pittore francese Lubin Baugin è pure conservata in questa Sala, arricchita da ulteriori opere di Matttia Preti, Bartolomeo Cavarozzi, Orazio Borgianni.

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